INTERVISTA ALL'EX AMBASCIATORE D'ITALIA A BERNA MINISTRO GIUSEPPE DEODATO

Signor Ambasciatore, la Sua carriera è cospicua di esperienze in Italia e all'estero costellate di grandi successi diplomatici. Quali sono le Sue impressioni dall'inizio della Sua esperienza a Berna?
La Svizzera è un Paese per molti versi unico e particolarmente ricco di contenuti storici, politici e sociali. Si tratta di una realtà complessa e di grandissimo interesse sia politico che diplomatico.

Come giudica le attuali relazioni tra l'Italia e la Svizzera?
Le relazioni tra i due Paesi non possono che essere eccellenti. Le piccole difficoltà riscontrate nel 2009 sono del tutto contingenti e sostanzialmente insignificanti nel quadro della complessità e ricchezza dei rapporti.

Quanto contano i circa cinquecentomila italiani presenti sul territorio svizzero?
La tradizionale presenza della comunità italiana in Svizzera, pari a circa il 7% della popolazione della Confederazione, è stata e continua ad essere particolarmente significativa.
I nostri connazionali hanno contribuito con il loro lavoro allo sviluppo di questo Paese.
Sarebbe auspicabile una sempre maggiore partecipazione nell‟ambito degli organi rappresentativi esistenti.

Quali sono le difficoltà maggiori, reali, cui vanno incontro gli italiani residenti in Svizzera?
Non credo si possa parlare di vere e proprie difficoltà. Il livello dello sviluppo raggiunto nella Confederazione Svizzera è tale da escludere problematiche particolarmente gravi.
E' peraltro evidente che la comunità italiana dovrà prendere atto di una particolare ridefinizione dell'attuale struttura consolare anche in armonia con l'evoluzione e l'integrazione della nostra stessa collettività.

Quali sono le opportunità per i piccoli e medi imprenditori italiani in un Paese come la Svizzera?
La contiguità geografica, l'esistenza dell'italiano come lingua ufficiale ed un'obbiettiva facilità di contatto, rende la Svizzera un Paese ideale per i nostri piccoli e medi imprenditori.
Lo confermano i dati riguardanti la nostra presenza commerciale in questo Paese e l'interscambio totale.

Quali facoltà crede siano più necessarie per sfruttare, al meglio, le infinite possibilità offerte da questo Paese?
Come è ben noto a tutti gli imprenditori, la prima esigenza è quella di cercare di comprendere la realtà del Paese nel quale si vuole operare.
Gli imprenditori italiani hanno sempre dimostrato in questo settore una particolare capacità.
Nel caso della Svizzera non credo sussistano particolari problemi al riguardo.

Quali sono, secondo Lei, le sfide più immediate ed importanti da affrontare nei prossimi mesi?
Superare soprattutto le piccole incomprensioni verificatesi nel corso del 2009 e prepararsi insieme per i nuovi e sempre più complessi scenari del panorama internazionale. In questo senso, un forte raccordo fra i due Paesi potrebbe valorizzare le reciproche esperienze.

Cosa può dare l'Italia alla Svizzera? E la Svizzera all'Italia?
Si tratta di due Paesi che, proprio perché portatori di due sistemi abbastanza differenti, possono trovare un felice punto d'incontro in un'armonica condivisione delle rispettive capacità. Ciò è dimostrato in modo assai evidente sia dal successo di molti Italiani in Svizzera che di Svizzeri in Italia.

Assoii-Suisse, l'Associazione degli Imprenditori, che opera senza finalità di lucro, in questi ultimi mesi, ha iniziato un percorso storico, affacciandosi sulla ribalta internazionale con eventi, incontri, scambi culturali e commerciali che hanno già prodotto e produrranno reddito e ricchezza per le imprese associate.
Cosa ne pensa a tal proposito?
Ritengo che qualsiasi valorizzazione seria e strutturata della presenza dei nostri imprenditori sia quanto mai opportuna.
Esiste, indubbiamente, un grande spazio per formule associative e promozionali, non trascurando, al contempo, l'esigenza di scongiurare sproporzionati frazionamenti, valorizzando, al contrario, le esperienze disponibili.

Gli associati iscritti ad Assoii-Suisse aumentano giorno dopo giorno. Possiamo parlare di successo del Made in Italy?
Le capacità produttive del nostro Paese sono tali da rendere elevatissime le capacità di espansione del sistema.
In un mercato globale dalle prospettive praticamente incalcolabili, il nostro Paese può certamente trovare un posto di rilievo.

Cosa consiglia ai giovani imprenditori che intendono rischiare le proprie risorse, alla luce dell'attuale momento di crisi globale, per creare un reddito comune?
Le caratteristiche dell'imprenditore riflettono e sintetizzino quelle che, in generale, possono definirsi come il fondamento del progresso. Cioè il coraggio, l'inventiva, la serietà nei rapporti e la consapevolezza di essere portatori di forti valori prodotti da un'antica ed elaborata civiltà.

Intervista rilasciata nel 2010