INTERVISTA ALL'EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FINANZE ON. MAURIZIO BERNARDO

Qual è stato il suo percorso professionale?
Dopo la mia laurea in Sociologia, ho costituito un'agenzia di pubblicità con 2 affermati professionisti del settore. Mi sono occupato in modo diretto di Comunicazione d'Impresa fino al 1995, anno in cui il mio percorso politico si è concretizzato con la prima elezione in Consiglio Regionale diventando, subito dopo, Assessore al Welfare.

Come vive l'incarico di presidente della commissione finanze?
Con grande determinazione e passione: ho potuto toccare con mano nei sette anni vissuti in questa commissione che ogni decisione incide in modo profondo e diretto sui nostri cittadini e sulle nostre imprese. La determinazione diventa quindi essenziale per rendere i lavori efficaci, oltre che efficienti. La passione è invece l'ingrediente necessario perché i provvedimenti deliberati dalla commissione abbiano, oltre a un contenuto tecnico, anche aderenza con la realtà che ci circonda.

Cosa pensa della costituzione Europea?
Che rappresenta un'occasione persa, nonostante il trattato di Lisbona ne recepisca molti passaggi. Non possiamo infatti prescindere dall'uniformità di regole all'interno del territorio chiamato Europa per arrivare ad azioni di governo che siano tanto rapide quanto, quindi, efficaci.
Dobbiamo esser capaci di rinunciare a un po’ di sovranità per essere più forti nella competizione mondiale, che non è fatta solo dai mercati ma anche dai popoli.
Ecco perché, come richiamato da più parti in Europa, è necessaria una Costituzione Europea che renda completa e concreta l'Unione Europea.

Quanto valore ha, per lei il contatto diretto con le persone, ha interesse a conoscere i loro problemi?
Da uomo politico che, secondo l'etimo, si deve occupare della città e del cittadino, la risposta più naturale è un "assolutamente". Ma è il come che fa la differenza. Proprio il contatto diretto con le persone, ma soprattutto l'ascolto del loro quotidiano, diventa la regola per non perdere mai la sensibilità necessaria per azioni legislative saggie. È sull'ascolto che si basa la qualità del nostro lavoro.

Assoii-Suisse, l'associazione degli imprenditori italiani in Svizzera, estesa alle imprese elvetiche che intendono aderire all'interscambio commerciale con l'Italia, si pone all'attenzione dell'esteso panorama economico, come forza ragguardevole di sana aggregazione sociale ed identificativa con l'obiettivo di creare, allargando i propri confini in Europa, ricchezza e stabilità di gruppo. Come vede l'iniziativa?
L'accordo firmato a febbraio tra Italia e Svizzera sullo scambio di informazioni a scopi fiscali, con conseguente fine del segreto bancario, allarga in modo determinante la strada già aperta per gli imprenditori delle due nazioni. È il momento di aumentare in modo esponenziale l'interscambio e la vostra associazione rappresenta un'opportunità concreta per mettere in condivisione le sane capacità imprenditoriali tanto degli uomini italiani in Svizzera quanto dei uomini svizzeri in Italia. E se finora immaginavamo un andamento decisamente sbilanciato verso nord, con le politiche economiche, fiscali e sul lavoro degli ultimi 2 anni, oggi il nostro paese è in grado di offrire un terreno fertile per le imprese svizzere che vogliono investire in Italia. Basta, anche in questo caso, determinazione e passione…

Intervista rilasciata nel 2015